Adriano Lio è sostenitore del made in Italy vero, quello che nasce dal pensiero del designer e si forma seguendo regole etiche e pratiche chiare e incontrovertibili. La sua è una scelta radicale che sfocia in qualcosa di più concreto e preciso
Il dibattito sul made in Italy, sulla qualità del prodotto occhiale proposto alla clientela è e resta un argomento sempre al centro dell’attenzione. D’altra parte in un mondo che negli ultimi decenni ha preferito puntare sulla quantità e sul basso prezzo piuttosto che sulla qualità e prezzi necessariamente più elevati, è inevitabile che ci si domandi da che parte debba orientarsi la scelta finale e quali siano i motivi che debbono indirizzarla in un modo anziché in un altro. Questo appare tanto più logico quanto si è in un Paese che è punto di riferimento mondiale per la qualità e per la manifattura, oltre che per il design e le scelte innovative. Made in Italy dunque. Che non deve essere solo inteso come oggetto assemblato dentro i confini nazionali, ma come prodotto dell’ingegno e del lavoro italiano a tutti i livelli. Affrontare la questione è fondamentale proprio per un senso di rispetto verso il pubblico e verso chi lavora in questo mondo. Certo, dobbiamo dirlo – e lo ripeteremo fino alla noia – è proprio fastidioso vedere oggetti realizzati ovunque nel mondo, godendo di condizioni di vero dumping (economico, sociale, ambientale) classificati e marchiati con il made in Italy quando di italiano hanno al massimo l’assemblaggio di qualche particolare. Noi pensiamo invece che difendere il made in Italy sia decisivo per dare a chiunque la possibilità di scegliere fra un prodotto di un certo genere e uno diverso. Per questo riteniamo che sia fondamentale spiegare cosa è il made in Italy, con chi di questo marchio ha fatto un proprio punto fermo.
Adriano Lio è uno di questi ed ha costruito la sua reputazione oltre che sul design e su scelte spesso coraggiose, anche sulla qualità del proprio prodotto che è indispensabilmente made in Italy al 100%
Cosa significa made in Italy per Adriano Lio?
Non è facile avere una risposta unica per esprimere questo concetto. Troppo spesso si contrabbanda per made in Italy ciò che di italiano ha ben poco. Made in Italy è un modo di pensare un oggetto e di realizzarlo per proporlo al pubblico. Nel concetto di made in Italy ci sono molti aspetti che devono essere riassunti e rispettati. Il gusto per il design, la progettazione, la realizzazione di qualità, il concetto di assistenza al cliente.
Lo stesso è per un prodotto come l’occhiale che è frutto di un pensiero elaborato e di scelte tecniche: nell’occhiale made in Italy deve emergere il profondo radicamento nella nostra cultura popolare, nella storia che passa attraverso le guerre, nei valori del territorio. Il Made in Italy é impregnato di cultura, storia e tradizione. Dietro ad esso c’é, inoltre la tutela dei diritti acquisiti nel tempo, anche con le lotte e le manifestazioni di piazza. Il Made in Italy é garanzia dei diritti fondamentali come l’assitenza sanitaria, o il diritto di maternità e paternità. Tutto questo ha ovviamente un costo. Insomma parlare di made in Italy è necessario ma purtroppo troppo spesso non basta.
A cosa si riferisce quando dice che non è sufficiente?
Esattamente quello che dico. Nel senso che non basta più marchiare con”Made in Italy”il prodotto per assicurarne la qualità. Mi viene in mente un esempio nel mondo del Prosecco, il vino famoso in tutto il mondo. L’area di produzione del Prosecco, la sua D.O.C. è estremamente vasta ed è impossibile che ci possa essere corrispondenza fra due bottiglie che portano lo stesso nome e che sono fate una con vini delle colline trevigiane e l’atra con uve di pianura distanti decine e decine di chilometri da quelle terre: eppure entrambe si fregiano del marchio Prosecco. Così, convinti della diversità qualitativa del proprio prodotto, i produttori dell’area di Asolo hanno deciso di specificare meglio, mettendo il nome della bellissima cittadina veneta alle proprie bottiglie. Una scelta fatta per ribadire che un’uva coltivata in determinate colline, trattata in modi specifici non può essere identica a un prodotto molto più industriale e quindi meno raffinato e caratteristico.
E da questa considerazione cosa scaturisce?
È molto semplice, ma non banale. Noi alla Liò abbiamo deciso di spiegare che siamo un made in Italy di un certo genere e di un livello qualitativo elevato: quindi i nostri occhiali hanno la scritta”Handmade in Veneto – Italy”. Non è una scelta bizzarra ma un modo per riaffermare alcuni concetti che a mio parre fanno parte del nascere e produrre in Italia. In primo luogo l’affinità con il territorio in cui sei cresciuto e vivi. D’altra parte ci sarà pure una differenza fra nascere in mezzo alle montagne Bellunesi o in un altro luogo. Ciascuno di noi si porta dietro e dentro le proprie radici, il proprio territorio. Sono aspetti che ci permeano che sono parte di noi e che inevitabilmente esprimiamo in quello che facciamo. Nel nostro caso poi l’italianità del prodotto si esprime attraverso tanti aspetti che ci rendono orgogliosamente unici.
Quali?
Partiamo dalle scelte di design che sono a mio parere riconducibili al concetto di italianità: in primo luogo la passione per il prodotto che il designer mette nel suo progetto, da qui la capacità di tradurre in oggetto i mille colori e le mille sfaccettature della vita quotidiana. Aspetti che fanno da apripista a concetti come l’accuratezza qualitativa, le forme che sono parte del patrimonio italiano e che non possono nascere che qui. Infine la scelta di essere necessariamente maniacali nella cura di ogni dettaglio, di ogni particolare. Un occhiale non nasce solo perchè qualcuno ha preso un foglio di carta e ci ha disegnato sopra. L’occhiale è la sintesi di due processi: il primo è mentale, ideologico ed è figlio – come dicevamo prima – del territorio, dell’esperienza e della sensibilità del singolo, del gusto di chi lo disegna. Se non fosse così non sarebbe possibile distinguere fra un prodotto italiano e uno pensato in un altro luogo del mondo. Non dico che uno sia necessariamente meglio dell’altro. Ma quello italiano si riconosce, perché nel DNA degli italiani ci sono migliaia di anni di bellezza. Nessuno al mondo ha questa qualità, questo vantaggio. Per questo, cercare di far passare qualcosa che di Made in Italy non ha nulla, se non una parte finale del processo produttivo, é uno sfregio al nostro essere.
E il secondo processo che parte è della sintesi?
Il secondo è essere consapevoli di tutto ciò. Da qui la scelta di restare in Italia, produrre in Italia utilizzando solo materiali di prima scelta e completamente tracciabili nella propria origine. Made in Italy infatti non significa solo bellezza, design, artigianalità e cura dei dettagli. Made in Italy significa anche rispetto maniacale delle regole, a partire dalla tutela di chi lavora nelle nostre fabbriche e all’ambiente in cui viviamo.
Credo ci sia una necessità di consapevolezza di tutto ciò. Sul mercato possono convivere prodotti di origini, qualità e design differenti. Ma cercare di fare passare per made in Italy qualcosa che in Italia ci è solo transitato poco di più, è scorretto. Credo sia una questione di rispetto del consumatore. Ci vuole disciplina e serietà. Inoltre, senza creatività non c’è design, senza idea non si arriva a creare. La creatività universalmente riconosciuta, intesa come capacità di inventare il nuovo, la voglia di fare e creare, magari con un occhio al futuro, é anch’essa legata alle nostre tradizioni e alla nostra storia. Per questo il profitto non è il solo scopo per cui produciamo occhiali.”
D’accordo, però il prodotto “made in Italy” inevitabilmente costa di più
La questione non sta nel prezzo dell’occhiale ma nel controvalore materiale e immateriale che si ha con l’acquisto. Ci sono molte fasce di mercato anche nel mondo dell’occhialeria e quindi ciascuno può decidere di attingere dove gli risulta più congeniale. Però si deve conoscere ciò che si sta comprando. Il problema sorge quando ti spacciano per Made in Italy e ti fanno pagare per made in Italy oggetti che di italiano non hanno nulla. O quasi. Per questo sui miei occhiali c’è scritto”Handmade in Veneto-Italy”.