Come e quando hai scoperto la tua passione per il design di occhiali?
È stato un percorso. Ho iniziato l’attività durante gli anni di università insieme a mio padre, ma la passione per il prodotto è venuta lavorando giorno e notte in fabbrica. Lì ho scoperto il piacere di maneggiare i materiali, poco alla volta l’occhiale mi è entrato dentro, ho iniziato ad approcciarlo dal punto di vista dello stile e ho scoperto che quasi qualsiasi cosa è trasformabile in un occhiale.
Quali sono i punti di forza delle nuove collezioni?
Per il marchio vanni, oltre alla nuova collezione pixel crediamo nel rilancio delle montature in metallo per i prossimi anni e puntiamo sui trattamenti superficiali: abbiamo sviluppato un effetto ghiaccio (freeze) e un effetto pietra (rock) con vernici che vengono dal settore moda e automotive. Per derapage abbiamo lavorato un anno e mezzo su un nuovo brevetto internazionale e al mido presentiamo 24 nuovi modelli con il nuovo sistema di cerniera molecube.
Tre buone ragioni per scegliere gli occhiali Nico?
Creatività genuina, stile personale, sono pensati e fabbricati in italia.
Dove trovi l’ispirazione per disegnare occhiali?
L’ispirazione arriva quando sei tranquillo: nei viaggi, durante le vacanze, a cena con i miei figli. Magari è un’immagine che hai visto, un edificio, un tessuto. Ma è un lavoro di squadra, nell’ufficio stile siamo in tre. Il mio ruolo è quello di tenere la barra dritta sulle peculiarità del brand.
Qual è il segreto per creare modelli sempre nuovi?
Bisogna essere maniaci dell’occhiale, avere il piacere di sviluppare frontali e aste. Si possono creare occhiali belli, magari per uno o due anni, ma avere una continuità, la nostra dura da 25 anni, non è da tutti. Il lavoro di squadra è importante, per avere un confronto. Un designer solitario va avanti poco.
Se non fossi un designer di occhiali, cosa faresti?
Il pilota di formula uno.
Hai un sogno nel cassetto?
Ho 4 figli, lavoro 12 ore al giorno… il mio sogno è trovare un sogno per quando sarò over 50.